Storia e obiettivi Zootecnici
Lo sviluppo della razza in Italia ha avuto un notevole impulso, non tanto sul piano numerico, quanto su quello della qualità; a partire dalla fine degli anni Settanta.
Infatti, in quel periodo il Dobermann italiano si è affacciato nell’ambiente internazionale e i soggetti italiani hanno iniziato ad essere apprezzati all’estero, soprattutto in Germania.
Il Dobermann incominciò a fare una timida ed incerta apparizione nel nostro paese negli anni Venti, ma era poco conosciuto anche dagli esperti e i soggetti, presenti alle prime esposizioni, erano in realtà di qualità piuttosto scadente.
I primi allevatori, a parte alcune eccezioni, operavano senza precisa direttiva e i risultati di questa prima selezione non furono molto edificanti. Questa situazione si protrasse pressoché immutata per parecchi decenni.
Fu solo a partire dal 1977, anno in cui fu fondata l’Associazione Italiana Amatori Dobermann (AIAD), che la maggior parte degli allevatori incominciò ad aderirvi, a darsi delle direttive più precise e ad operare delle scelte più corrette anche a costo di notevoli sacrifici.
L’AIAD da parte sua ha svolto un importante lavoro soprattutto nell’ambito della tutela del carattere, istituendo il Campionato Sociale di Bellezza, lo ZTP e il Campionato Sociale d’Addestramento.
Bisogna in ogni modo rilevare che, nonostante l’impegno, i risultati non avrebbero potuto essere così soddisfacenti se la base di sangue, già esistente in Italia, non li avesse resi possibili.
L’AIAD è l’Associazione senza scopo di lucro riconosciuta dall’E.N.C.I. per la tutela della razza Dobermann; opera dal 1977 e ha come scopo principale quello di valorizzare le doti psico-morfologiche del Dobermann, pubblicizzarlo e diffonderlo, non a fini di lucro.
La Sede legale dell’associazione è presso l’E.N.C.I. in Viale Corsica 20 Milano, la sede sociale è presso il suo attuale presidente, il dr. Attilio Polifrone, Via Reggio Campi II tr 369, Reggio Calabria. Cell. 338/5476554
L’AIAD conta circa 1500 soci divisi in 40 sezioni, distribuite in tutta Italia. Esse sono formate da un numero minimo di 30 soci che eleggono il Responsabile di sezione, il Segretario tesoriere, il Responsabile del lavoro e il Responsabile dell’allevamento.